Il bisogno

I problemi con i pannolini convenzionali

I pannolini convenzionali monouso sono in genere realizzati con una varietà di materiali sintetici come polipropilene/polietilene e altre materie plastiche che impiegano circa 500 anni per decomporsi nelle discariche. Considerando che un bambino passa attraverso migliaia di pannolini nella sua vita, l’allarmante carico ambientale dei pannolini convenzionali è purtroppo destinato a colpire le generazioni a venire.

 

I pannolini convenzionali sono anche trattati con dozzine di sostanze chimiche pericolose e allergeni, come ftalati, TBT e cloro, che possono causare reazioni cutanee avverse e ferite. Tali pannolini sono inoltre un fattore di rischio consolidato per le infezioni del tratto urinario (UTI) poiché le feci nel pannolino non sono contenute e possono infiltrarsi nei genitali e causare infezioni.

Il problema dei pannolini “biodegradabili” e “sani”.

I pannolini commercializzati come biodegradabili ed ecologici sono infatti biodegradabili solo al 50-80%. Spesso contengono ancora plastica e gel polimerico superassorbente derivato dal petrolio e possono richiedere fino a 50 anni per decomporsi nelle discariche. Sebbene sostanzialmente più ecologici dei pannolini convenzionali, rappresentano comunque un grande onere per l’ambiente.

I pannolini commercializzati come “naturali” e “sani” sono trattati con un numero sostanzialmente inferiore di sostanze chimiche nocive rispetto ai pannolini convenzionali, ma possono comunque includere sostanze chimiche aggressive, come il cloro, che possono avere effetti negativi per la pelle sensibile. Inoltre, come i pannolini convenzionali, non sono progettati per il contenimento delle feci e possono portare a infezioni del tratto urinario.

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